la pulce verde

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lunedì 24 ottobre 2011

I DENTI PARLANO DI NOI - YOGA JOURNAL 9/2009 di donatella pavan

I denti parlano di noi. Raccontano la nostra storia. “Una bocca aperta davanti a chi sa leggerla parla del vissuto psicoaffettivo di una persona” spiega Luca Bastianello, medico dentista che ha scelto di lavorare seguendo i principi della medicina olistica.
Aggiunge: “Quando accade qualcosa che ci traumatizza, che “non ci va giù”, le conseguenze dell’impatto si scaricano sugli organi, ma spesso non si fermano qui, proseguono altrove. Il nostro organismo lavora al risparmio e predilige colpire parti “accessorie”, quali i denti, piuttosto che organi vitali.”
Il dolore ad un dente è un segnale d’allarme, ci avverte che c’è qualcosa che non va e invita a fare attenzione, una carie, una un’anomalia della bocca, ovvero la malattia conclamata, sono indicative di una disarmonia e ci sollecitano a trovare un’armonia nuova. Non per caso. Se è vero che il rapporto tra psiche e corpo è stato scoperto ormai più di 30 anni fa, con la scoperta dei neurotrasmettitori -  sostanze chimiche che trasmettono messaggi in tutto il corpo attraverso il sistema nervoso –, è facile capire come ogni emozione arrivi velocemente ai denti. “Nella bocca” prosegue Bastianello” passano tutti i meridiani cinesi e il 70% delle terminazioni nervose, ovvio che quanto avviene qui sia collegato in modo evidentissimo al resto del corpo”.
Se il “mal di denti” spesso è associato a un problema che nasce altrove, viceversa, i sintomi di disagio avvertiti nel resto del corpo spesso, sono la conseguenza di un problema ai denti. Da mal di testa ai problemi alla schiena, fino alla fatica cronica e a malattie otorinolaringoiatriche, come rinite, otite, sinusite e affini,  sono molti i disturbi che possono essere collegati a un problema alla bocca. E’ assodata la corrispondenza tra sovraocclusione – quando la mascella superiore blocca la mascella inferiore – e mal di schiena, ma anche tra la mancanza d’alcuni denti ed eventuali problemi alla colonna vertebrale. Se un problema alla colonna vertebrale diventa ricorrente, vale la pena di prendere in considerazione anche la condizione in cui si trova la nostra bocca.
“Per verificare se e quanto il disequilibrio della bocca incide sulla postura esistono dei test muscolari molto semplici” spiega Alessandro Calzolari, fisiatra specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione, “ponendo tra i denti due cartine da 1 mm. si può vedere qual è la forza esercitata dai denti e si accertano eventuali anomalie. Ad esempio, se non ci sono più i molari di destra si potrebbe verificare la percezione di un dolore alla parte superiore destra del corpo, come la spalla, oppure alla controlaterale sinistra e all’anca sempre sinistra.
O, ancora, l’abitudine di un paziente a masticare con la sola parte destra o sinistra, magari a causa di un dolore nel lato opposto, comporta dei movimenti di torsione anomala della bocca e nel resto del corpo, in particolar modo alla colonna vertebrale. Uno sbandamento della mandibola sinistra può determinare una scoliosi con curva principale sul lato destro e così via. “Continua Calzolari: “Denti, postura, psiche, sono tutti collegati e vanno letti anche in chiave simbolica. Un’occlusione dentale prevalente a destra è spesso indicativa di un individuo che cerca indipendenza e autonomia e s’identifica in un modello reattivo maschile, se è prevalente a sinistra, ovvero nella nostra parte più ricettiva, di ascolto, passiva, può voler dire che si ascolta molto se stessi, la propria interiorità, ma si ha più difficoltà ad attuare un cambiamento al quale siamo chiamati.”
“La lettura dei denti in chiave simbolica è ricorrente, fa parte dell’inconscio collettivo dell’umanità.” Spiega  Renzo Ovidi, medico dentista antroposofo. “ La parte destra della bocca corrisponde alla parte maschile, al padre, quella sinistra alla madre. Il canino destro indica la forza che posso dare al villaggio, quello sinistro l’amore che può dare una madre. Quando si danneggia un dente, piuttosto che un altro, c’è sempre un motivo preciso alle spalle per cui questo avviene. Un esempio? Mi è capitato di avere in cura due fratelli, uno adottato e l’altro naturale, capita che i due genitori si debbano separare perché il padre se ne vuole andare: entrambi i fratelli, in situazioni diverse, ma pressoché contemporaneamente, si sono spezzati rispettivamente l’incisivo centrale e il laterale di destra corrispondenti, vedi caso, alla figura del padre. Un altro? Il 95% dei ragazzi oggigiorno presenta dismorfosi della bocca e, il più delle volte, ha bisogno di un apparecchio per creare lo spazio necessario agli altri denti. Il motivo? Gli archetipi dell’inconscio collettivo non rispondono più allo stile di vita attuale, i ragazzi non possono esternare i sentimenti e tendono ad un’intellettualizzazione precoce a discapito della crescita armonica delle ossa, bocca compresa.”
Per uscir dai simboli: di fatto, l’eccessivo esercizio intellettuale, a discapito di quello fisico, richiama una grande quantità di sostanze minerali e impoverisce lo sviluppo dell’apparato orale.
La bocca può essere la porta d’ingresso per una terapia globale, dove l’infinitamente piccolo racconta la storia dell’infinitamente grande. Nel linguaggio simbolico e non.

Meditazione e salute dei denti
Una bocca in equilibrio è la chiave per stare bene nel corpo e nell’anima. Per riportarla in armonia bisogna riattivare le funzioni neurovegetative del cavo orale: respirazione, deglutizione, suzione, masticazione, fonazione. E’ quanto racconta “Denti e salute” ( Terra Nuova edizioni ), libro di Michel Montaud, dentista antroposofo francese, che apre nuove prospettive per curare i denti in modo naturale, senza l’intervento d’apparecchi costrittivi.
La respirazione nasale, per esempio, è fondamentale per favorire una corretta stimolazione dei seni nasali – respiriamo 18.000 volte al giorno - e risolvere i problemi di malaocclusione; la deglutizione deve essere corretta - basti pensare che deglutiamo circa 1500-2000 volte al giorno spostando circa 2 chili di peso lungo la colonna vertebrale e azionando migliaia di muscoli diversi.
Come ritornare a un uso ottimale del cavo orale? Si chiama attivatore a doccia uno strumento di caucciù proposto da Michel Montaud e inventato negli anni ’50 da due professori francesi René Soulet e André Besombes. E’ una sorta di doppia grondaia  che serve da riabilitatore posturale e riarmonizzatore psichico.
Abbandonato pochi anni dopo la sua invenzione, anche per la resistenza della corporazione dei dentisti, è stato ripreso con grande successo negli ultimi 15 anni.
Economico e facile da usare, richiede l’impegno del paziente – circa 10-20 minuti al giorno – e ne stimola le capacità di autoguarigione. Stimolando le cuspidi dei denti in modo sottile e fine, rieduca la corteccia cerebrale ad un uso corretto del cavo orale.

Per saperne di più
Luca Bastianello, medico dentista, 0498666120;
Alessandro Calzolari, medico fisiatra, 337/459557;
Renzo Ovidi, 3387755495
Michèle Caffin: “Quel che i denti raccontano di me” Edizioni Amrita


1 commento:

  1. a chi mi legge: ho deciso di iniziare a inserire alcuni dei pezzi che ho scritto nel corso degli anni.

    Parto da quest'articolo sui denti, non a caso, io stessa sto seguendo questo metodo, con grande soddisfazione.

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